Oh si eccomi qui, devo sbobinare una miriade di files che non so nemmeno da dove partire.
Sì direi di partire dalla serie di sfortunati eventi che hanno minato la mia già precaria salute mentale.
Tutto comincia giovedì in una infausta serata in cui decido di convocare la riunione della commissione bibllioteca, faccio tutte le mie cosine per bene, convoco con ampio margine di anticipo visto che in passato era stata accusata da un sedicente ultraciquantenne di fare convocazioni spicciole, e stilo una lettera di convocazione velatamente provocatoria per inzigare gli animi degli ignavi che da tempo si nascondono dietro una vita da manager degli aironi della bassa per non aprire la biblioteca e per non mettere manina in qualsiasi evento che io metto in tavola.
Quindi scrivo cose del tipo quanti latitano da mesi avranno modo di replicare in sede di riunione per alcune mie decisione prese in modo arbitrario e perentorio, e condisco il tutto con una frase ad effetto che non voleva dire un cazzo de rien tipo ricordo che l'opera che prestiamo è volontaria e per ciò stesso gratuita quindi la collaborazione fattiva di tutti va a vantaggio di tutti mentre la non collaborazione svilisce il lavoro altrui e chioso con un latinismo che mi piaceva mettere per farmi figa verso la plebe, quindi ci infilo un bel intelligenti pauca.
Bene giovedì ore 21.15 apertura dei lavori di riunione, arrivano in piccolo branco, al solito manca il paolo, colui al quale era diretta la mia velata invettiva, ma poco fa, quindi mi dico bene veloci lavoriamo in fretta così vado a casa che ho freddo ai gomiti, ero intabarrata nel mio burka fiocco di neve, avevo le stalagmiti ai piedi e le lacrime divenivano stalagtiti.
Ma tadan arriva la sorpresa sorpresona a riscaldarmi dentro e fuori: Luisa la tadona, che ci provò con alessio il poliziotto figo che ha l'età del figlio che non ha mai avuto, colei che si dice dotata di una taverna al posto della vagina, colei che mi fa in continuo paranoie per il suo status di singletudine, che si ingelosisce se l'ex marito mi guarda o se lo incontro per caso in posta, colei che ancora mi fa na capa tanto con le storie del suo amore trentennale per un uomo sposato con 3 figlie che non se la fila se non per scaldarsi talvota nella sua taverna, insomma questa colei con cui ho mangiato anche al tavolo di nino mastro birraio, mi salta fuori ad inizio riunione con una lettera che distribuisce a tutti i componenti della riunione.
Già lì mi saltano i nervi, ma brutta begona di una vecchiarda, quando devi parlarmi della tua figa mal lubrificata mi telefoni, mo per fare colpi bassi a me come presidente prendi in mano la tastiera del tuo commodore e scrivi.
Leggo e pian piano fumavano le orecchie, il drago stava prendendo il sopravvento, prima cosa che mi ha dato in testa, la scarsa conoscenza delle formattazioni di word, cazzo vuoi fare la sostenuta che fa la lettera seria seriosa e poi me la decori con i caratteri comic sans buttati qua e là come polvere di stelle.
comunque i contenuti grrrrrr, scrive con elenchi puntati ciò che non ha gradito della mia lettera: primo voleva sapere a chi mi riferivo quando parlavo di latitanti, e qui ha rivelato la sua demenza senile, perchè quanti discorsi abbiamo sprecato sul paolo che non fa un cazzo per la biblioteca, poi alla fine chiude dicendo trovo fuori luogo in questo contesto la frase in latino.
ma come? la libertà di parola è andata a farsi fottere, e fuori luogo un piffero, se lei non sa il latino e non sa i latinismi di uso corrente, probabilmente invece di entrare nella nostra commissione doveva continuare a fare la hostess della sua taverna.
e poi manda per conoscenza la lettera al capo gruppo di minoranza politica e si fa portavoce di un'istanza di questa merda di minoranza ovvero che essi chiedono all'unisono del gruppo di tre individui la redazione di verbali delle riunioni della nostra commissione.
Immagina manu, stai immaginando?
brava, si sono sbottata.
Guardavo la sua faccetta da gatta morta piegata a 45 gradi sulla spalla destra, occhietti talpettosi da presbite cinqunatenne che mi gurdavano di sotto, hai presente quando ilaria galassi di non è la rai faceva lo sguardo da cerbiatta, bene mettilo sull'obesa cinquantenne stretta nei sui jeans taglia 44 quando in realtà porta la 50.
Ho contato fino a 56 ma in greco, perchè non era fuori luogo, e poi è uscito lo tsunami.
Eravamo messi in cerchio tipo focus group, e tutti i miei adepti stavano con la testa bassa, ho fatto la mia sparata e poi alla fine faccio voi avete da dire qualcosa? e hai visto che si sono sollevati in massa contro di lei e la sua minoranza che se continua con questi mezzucci rimarrà sempre tale.
Nonostante questo, sai a me piace quando sento che il gruppo mi viene dietro, mi difende, insomma quando sento che non c'è solo la mia voce, ma ho il mio coro, beh non ero gratificata come avrei dovuto. sta mossa mi ha spiazzata, lei che mi si ribella, amica fino a ieri e mo mi fai sta vigliaccata davanti a tutti, per la politica poi, perchè alla fine era una mossa politica di contestazione.
sai qual è l'epilogo? aperto libro nero e ho vergato solo le iniziali di questa troietta non merita neanche uno spreco di inchiostro.
E mo che pianga pure sulla spalla di qualcun'altro, le mie spalle sono stufe del suo peso.
fine storia uno di nervosismo.
martedì 19 dicembre 2006
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