mercoledì 10 gennaio 2007

I difficili rapporti con gli edicolanti

Ennesimo tentativo di avere sto cazzo di libro della hachette, ma niente, milano caput fine, anzi l'edicolante meneghino adirrittura mi ha minacciato con la prospettiva della seconda uscita imminente. Stamane tento la carta mortara dove esattamente una settimana in ciascuna edicola che ho sottoposto al setaccio, mi è stato detto, che il libro in questione non era ancora uscito.
Bene rastrellamento delle stesse edicole nello stesso ordine. La prima: trovo edicolante erudito ed informato sul contenuto del proprio sgabiotto pieno di scorregge (ho una teoria mia sulle scorregge e le edicole, vale a dire, che questi stanno lì dentro giorno e notte, e una scorreggina nell'arco della giornata gli scapperà pure, e dove la fanno? lì nel fottuto sgabbiotto depressurizzato da quella antina di vetro che aprono di rado, quindi immagina che puzzo si annida dentro a questi luoghi ameni e così spiego anche da dove arriva quell'odore strano che hanno i giornali e che tutti gli italiani amano sniffare: scorregge di edicolante pressurizzate).
Comunque ho perso il periodo dicevo prima edicola, trovo edicolante con consapevolezza della sua professione, e io domando garbata il mio volume sui grandi fotografi del mondo, lui mi fa "sì quello con la foto del che guevara" e io esaltata un po' perchè sentivo che ero arrivata alla casa base, un po' perchè sapeva ciò che cercavo rispondo tutta sorrisi "sì virgola quello", e lui di rimando mentre completa quelle cazzo di bolle che ormai noi due conosciamo molto bene, mi fa quasi cinico "finito, mi spiace". via con la cosa tra le gambre verso l'altra edicola, dove mi apre il vetrino il classico esempio di edicolante scoreggione, in tuta da ginnascica di felpa, sai quelle con gli elastichini ai gambali dei pantaloni, di un unico colore sopra e sotto che sembrano più un pigiama della irge, e ripeto la mia formula di cortesia e quello spavaldo mi tira fuori un libro di saul bellow e prova darmelo, e io "no, non è quello" con risatina annessa, poi guarda in alto come se scendesse dalla musa degli edicolanti l'ispirazione, e mi tira fuori i grandi pittori del 900, e io "no, non è questo", seccata adesso. Riprova nuovamente a volgere lo sguardo alla musa, e caccia fuori la pubblicazione monta il tuo atelier da pittore dell'espressionismo parigino in comode centoventordici uscite, al che io irritata visibilmente lo precedo e gli dico, va beh non c'è me ne vado, lui mi placa e tira fuori il suo palmare a chiama la centrale degli edicolanti a edicolandia, oppure il pizzicagnolo a fianco che forse avrebbe avuto una maggiore conoscenza dell'edicola e domanda "ma tu sai dove sono i grandi fotografi del mondo?" chiude la fulminea telefonata e mi dice che niente caput, fine.
E io me ne vado piena di stizza, perchè alla soluzione caput ero arrivata prima di lui, senza invocatio musae, senza telefonare a edicolandia, senza bolla di consegna...e così ho perso la mia mattina senza un nulla di fatto.

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