A questo punto entra in scena amanda all'ultimo minuto, non potevo vederla lì che piangeva da due giorni senza cibo, con sto tempo piovoso, quindi primo tentativo esperito nel mezzogiorno mentre tutti erano amabilmente seduti a tavola a consumare i loro pranzi, io mi trasformo nell'eroina dell'ultimo minuto. Vado nella stanza di mia madre, vestita di tutto punto, con il mio stivalo alla luigi XVI e mi isso sul davanzale della finsetra dal quale raggiungo la tettoia del notsro garage e cammino su eternit basgnati e muschiosi con i miei stivaletti.. la gatta mi gurda implorante io le parlo, le dico vai ai rami della pianta e scendi, pian piano. Ma niente la vittima era spaventata e sragionava per cui ritorno in casa sempre passando dalla finsetra con il culo e le mutande bagnate perchè nell'opera di issaggio ho poggiato il sedere su mega pozzanghera.
Imperterrita nel tardo pomeriggio metto in atto seconda strategia di salvataggio, vado dal altro vicino e chiedo la scala da pompieri, sai quella lunga in tre pezzi che si snodano, e io, mia madre e vicino attonito ci dirigiamo verso la casa dell'altro vicino che avea la gatta sul tetto bagnato.
Intanto mio nonno uccellaggio del malaugurio, imprecava in cortile, dicendo che se andavo io sulla scala succedeva qualcosa, una tragedia diceva, il suo imperativo era, riporto testuali paroli "vediamo di non far succedere una tragedia, non ne abbiamo bisogno". mi domando io chi ha bisogno di solito di tragedie? nessuno credo, tanto meno io, che nonostamte il tempo poco indicato mi dirigevo su una scala da 10 m su un tetto sdrucciolevole con indosso udite udite. tutone da ginnascica arena di mio fratello, quindi di 20 taglie più grande che mi si smolla la cavallo per cui sembra che ho la patta piena di merda e l'inseparabile fiocco a tenermi calda e poco agile nei movimenti.
Bene operazione gatto da salvare portata a termine, stavo salendo io sulla scala, quando è arriovato mio padre che mi ha salvato la vita, impedendomi di salire e offrendosi quale volontario per l'operazione, ha fatto bene sai, nonostante fossi carica come un pompiere in missione eroica, con gli anatemi che aveva lanciato mio nonno sentivo una certa aura di sfiga che mi aleggiava sulla capa.
Morale della favola: il gatto è salvo, io ho fiocco di neve pieno di improntine di gatto perchè mio padre me l'ha quasi lanciata addosso nell'operazione di discesa in quanto io pompire in seconda e ti dirò che fiocco con le improntine di gatto è quasi più bello, più trendy, un nuovo modello di giubbino per H&M.
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